UNGARETTI E LA POESIA IN TRINCEA
VITA: GIUSEPPE UNGARETTI
Giuseppe Ungaretti nasce ad Alessandria d'Egitto l'8 febbraio 1888. Fece i suoi primi studi presso il Collegio Don Bosco ad Alessandria d'Egitto e, per la prima volta entra in contatto con le opere dei poeti contemporanei del tempo. Nel 1912 lasciò l'Egitto e passò a Parigi dove seguì sia i corsi di letteratura che di filosofia. Nel 1914 torna in Italia e partecipa alla propaganda interventista. Nel 1915 il poeta pubblica le sue poesie e, successivamente, si arruola come soldato semplice. Nel 1916 esce la raccolta intitolata "Il Porto Sepolto".
LA POETICA DELLA PAROLA
Ungaretti è considerato il caposcuola dell'Ermetismo, cioè quella poesia pura in cui conta solo il discorso lirico. Alla base della poesia di Ungaretti ci sta una forte tendenza verso l'autobiografia e la sua reazione verso la guerra. Infatti Ungaretti reagì sottolineando la sua tristezza di uomo di fronte alla guerra. Egli si definiva uomo di pena, a ciò, aggiungeva la sua disperazione esistenziale per cui in una sua poesia Allegria afferma che "la morte si sconta vivendo". Questa clausa si può interpretare tramite il senso di colpa di Ungaretti di essere vissuto al posto di un compagno che non c'è l'ha fatto e anche il senso di sollievo, di vittoria sanguinosa che veniva dall'essere salvato.
Alla base delle liriche di Ungaretti c'è una poetica che egli stesso definì "poetica della parola", diversa da quella di Pascoli e di D'Annunzio. Nella sua poesia Ungaretti adoperò tutti i mezzi dei Simbolisti, soprattutto l'analogia e la sinestesia. La lirica che nacque rivelò la coscienza di una catastrofe che egli avverti in sé e nei suoi contemporanei. La sua poesia lo spingeva a meditare sul destino dell'uomo e a sentire il finito dell'uomo in relazione all'infinito. Ungaretti esce dalla guerra salvato, esce italiano, poeta e sopravvissuto. La storia di Ungaretti è una storia di un uomo che si è salvato.
Caro lettore e cara lettrice,
questa breve lettura di Ungaretti che domande ti suscita sulla vita? Quali riflessioni ti provoca nel cuore?
Concediti del tempo per meditare!