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Filosofia del cinema: vivere l'esperienza cinematografica

a cura di Angiolina Fedeli

Con il cinema si assiste a quella rivoluzione grazie alla quale l'immagine, sottratta alla propria immobilità, rappresenta la realtà nella sua durata. Non a caso, Gilles Deleuze in L'immagine-movimento pone il movimento come elemento originario e costitutivo del cinema, è infatti grazie a questa dinamicità dell'immagine che si imita il movimento del reale e si genera un effetto intensivo sul pensiero dello spettatore.

Questa propensione del cinema ad agire sia a livello cognitivo che emotivo è data dal fatto che il film non ha pretese universali, ma ci parla del possibile, di ciò che potrebbe succedere a chiunque. Così facendo, riesce a trasportarci in contesti sempre diversi, facendoci sentire parte integrante delle storie narrate. Vivendo delle vere e proprie esperienze, il rapporto che si viene a creare tra lo spettatore e il film non ha solo valenza emotiva, ma, proprio nel momento in cui ci permettere di empatizzare con i personaggi e le storie narrate, ha valore etico e sociale.

Il cinema opera attraverso il pathos: lo spettatore si lascia trasportare dal film, vive la sua esperienza e grazie a questa riesce a far sorgere in sé nuove domande e a guardare al mondo con occhio nuovo.

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