
PRESENTAZIONE DEL “SONETTO 272” CANZONIERE DI PETRARCA
TESTO
La vita fugge, e non s'arresta una ora,
e la morte vien dietro a gran giornate,
e le cose presenti e le passate
mi danno guerra, e le future ancora;
e 'l rimembrare e l'aspettar m'accora,
or quinci or quindi, sì che 'n veritate,
se non ch'ì ho di me stesso pietate,
i' sarei già di questi pensieri fora.
Tornami avanti, s'alcun dolce mai
ebbe 'l cor tristo; e poi da l'altra parte
veggio al mio navigar turbati i venti;
veggio fortuna in porto, e stanco omai
il mio nocchier, e rotte àrbore e sarte,
e i lumi bei, che mirar soglio, spenti.
PARAFRASI
La vita scorre veloce e non si ferma un attimo e la morte viene dietro velocemente e le cose presenti e passate mi tormentano e ancora quelle future, e il ricordare e l'aspettare mi angosciano da una parte e dall'altra, in ogni modo così che in verità se non fosse che ho pietà di me stesso, sarei già fuori di questa vita.
Mi ritorna in mente se il mio cuore triste ebbe mai una gioia, e poi dall'altra parte vedo venti contrari al mio navigare, vedo che la tempesta è dentro al porto e ormai stanca la mia ragione, spezzati alberi e gli occhi belli di Laura che ero solito guardare privi di luce.
COMMENTO
Un invito alla riflessione della fugacità del tempo tanto bramata dal poeta latino nativo di Venosa, Orazio. Sulla base di questa lettura ad opera di Petrarca ricordiamo l'importanza del Carpe Diem, cogliere l'attimo e avere fiducia nel futuro. Un invito a non perdere la speranza degli eventi negativi.
Caro lettore e cara lettrice durante l'attesa di un obiettivo, di un sogno, di una tua speranza come affronti le emozioni del tuo animo?
