EUGENIO MONTALE

15.04.2023


VITA

Montale nasce a Genova nel 1896. Frequenta le scuole tecniche e studia "Canto Lirico" con il maestro Siguri.

Nel 1917 partecipa alla Prima Guerra Mondiale e così interrompe le lezioni. Finita la guerra torna a Genova dove inizia gli studi sia italiani che stranieri. Nel 1922 pubblica su una rivista la sua prima raccolta di liriche: "Accordi".

Si legò in amicizia a Piero Gobetti, direttore della rivoluzione Liberale che però pubblica Ossi di Seppia sulla rivista.

Nel 1936 Montale sposa Drusilla Tanzi, moglie fino alla morte. Nel 1939 pubblica le raccolte: "Le Occasioni", e dieci anni dopo, si trasferisce a Milano dove è assunto come redattore del Giornale Il Corriere della Sera.

L'autore nel 1956 pubblica la raccolta "La bufera e altro" e nel 1957 viene nominato Senatore a vita. Montale nel 1971 pubblica la raccolta "Satura" e, nel 1975 riceve il Premio Nobel. Muore a Milano nel 1981.

LE OPERE

OSSI SI SEPPIA (1925)

In quest'opera il poeta costruisce una personale visione della realtà in stretto contatto con la condizione umana e con il proprio sentimento con il mondo.

L'Osso di seppia (il titolo alla raccolta è inanimato, quasi il resto di una creatura vivente e diventa il simbolo correlativo dell'aggettivo) cioè il simbolo negativo di ciò che non siamo.

Si vede subito che in Montale l'interesse poetico è di tipo esistenziale, per cui l'emozione viene tradotta nella poesia con una serie di aggettivi correlati alla stessa situazione, cosicché, il lettore potrà avere una chiave di interpretazione. Il suo metodo è stato definito parallelo a quello della tecnica del correlativo aggettivo di Eliot. Montale cerca di lavorare con metodi più elaborati pur servendosi della poesia a lui precedente (di D'Annunzio).

In questa raccolta possiamo affermare che la poetica di Montale si fonda su due cardiniIl rifiuto del poeta "vate" che ci propone un'interpretazione del mondo e

la costante attenzione a un oggetto che riproduce la condizione esistenziale.

Nel 1915 si diploma in ragioneria e fa tesoro delle lezioni private di filosofia della sorella Marianna, iscritta a Lettere e Filosofia.

Ha una formazione da autodidatta e legge molto (D'Annunzio, Sbarbaro, Boine, Baudelaire, Nietzsche), oltre a coltivare la passione per il canto (studi da baritono).

Montale si pone fuori dal serraglio della storia, però nel 1925 sottoscrive il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce: da antiborghese qual è, si sente scomodo nella società umana e il fascismo gli risulta intollerabile. 

In Ossi di seppia c'è contraddizione tra forma e contenuto: Montale si presenta come un ragazzo affetto dal male di vivere, ma si avvale di una lingua roboante, metallica che ricorda quella delle rime petrose dantesche.

La sua è una poetica della disarmonia e comincia con un'esortazione a trovare la maglia rotta nella rete, quello che nelle fessure della realtà si insinua per mostrare qualcosa che sta oltre.

Quando scrive Ossi di seppia, Eugenio Montale è un giovanotto tra i venticinque e i trent'anni, la composizione del libro dura più o meno cinque anni, è diplomato in ragioneria e ha una grande passione per la letteratura e per la musica.

La musica infatti informerà moltissima della poesia di Ossi di seppia, sia sotto forma di invenzione strutturale, sia sotto forma di onomatopea, nel senso che Montale riesce con le sue parole a restituire il suono del mondo.

Quello che interessa è che questo libro sarà un magazzino per tutte le generazioni a venire dei poeti.

Caro lettore e cara lettrice, credi che oggi l'autore salva l'uomo dalle insidie dell'animo? Un personale invito a riflettere sull'importanza della letteratura e sulla sua rivalutazione, a cominciare dal tramandare ai più piccoli. E con questo ci auguriamo che gli  studi umanistici, la letteratura e la poesia, torneranno a rivestire il ruolo che un tempo avevano e che dunque  meritano.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia