
LA POETICA E LA FILOSOFIA DI LEOPARDI
A CURA DI
Federica Corbisiero
LEOPARDI PENSATORE
Leopardi, oltre che poeta, è stato un grande pensatore; non un filosofo come Platone o Hegel ma un intellettuale pensatore e la sua poesia nasce appunto da un sistema filosofico tutto cioè sulla meditazione.
Quel lungo periodo di assenza dalla poesia che va dal 1823 al 1828 non è altro che un lungo periodo di riflessione e meditazione da cui nascerà la grande stagione lirica dei Grandi Idilli o Canti.
Negli Idilli emergono i temi trattati dal Leopardi e cioè: il contrasto tra felicità e infelicità, le promesse vane della Natura e il tema del dolore.
Prima però ci sarà quel lungo periodo di riflessione che culmina in un'opera in prosa: "Le Operette Morali". In quest'opera si attua il passaggio dal pessimismo storico al pessimismo cosmico, e, così l'infelicità dell'uomo in Leopardi diventa l'infelicità di tutti gli esseri creati.
OPERETTE MORALI
L'opera venne preannunciata dal Leopardi in una lettera a Pietro Giordani con la quale stava rivelando di preparare la scrittura, di dialoghi satireschi alla mano di Luciano.
Il primo nucleo delle Operette Morali fu scritto nel 1824: nel 1827 ne aggiunge altre due dai titoli: "Il Dialogo di Copernico" e "Il Dialogo di Porfirio e Plotinio". Nel 1832 completa le Operette con l'aggiunta del "Dialogo di un venditore di Almanacco" e "Dialogo di Tristone e di un amico".
Le Operette Morali sono nate dopo il viaggio a Roma ed esse occupano un posto a metà strada tra lo Zibaldone e i Canti.
Le Operette Morali hanno un valore letterario molto importante poiché ci aiutano a capire fino a che punto la filosofia del Leopardi è diventata poesia.

INVITO ALLA MEDITAZIONE, ALLO SPORT, ALLA LETTURA
Il centro della poetica Leopardiana si concentra sull'infelicità dell'uomo moderno, caro lettore e cara lettrice ti senti spesso in preda della rabbia o della delusione a causa degli eventi della vita?
Se sì, hai da darci dei consigli su come reagire a questi stadi inevitabili e imprevedibili della vita? Così da avere un lontano ricordo e poter raccontare la visione del superamento dell'infelicità. Per questa puntata vi chiedo di allenare la mente in una sorta di positività.
Per la salute dell'anima e del corpo, e per un benessere psico-fisico vi invito a riflettare su questa frase di Giovenale: "Mens sana in corpore sano" nelle Satire. Consiglio di dedicarsi (anche solo per mezz'ora al giorno) ad una semplice camminata per liberare la mente dagli svariati impegni lavorativi per il fine del benessere della persona. Oltre a questo importante consiglio sull'invito allo sport magari con della musica classica e sana, ve ne cito un altro di eguale importanza ovvero prendere l'abitudine di allenare la mente alla "lettura". Dunque, affiancarsi un bel libro dei classici della Letteratura Italiana quali: Svevo esempio l'opera Senilità, o Italo Calvino con Il nido dei sentieri di ragno.
I benefici psicologici sono tantissimi, quello più importante è la :
-riduzione dello stress.
- Per coloro che si cimentano nella scrittura, il miglior laboratorio di apprendimento è la: lettura.
E allora celebriamo la lettura per il benessere psicologico della persona e anche per allenare la mente alla positività, perchè "ciò che si pensa si avvera". Il pensiero è forte e noi dobbiamo essere i padroni.
E, rimembriamo il primo libro letto, il mio è stato proprio questo citato di Calvino. Caro lettore ricordi il tuo primo libro che hai letto? Buona lettura magari su CALVINO...